Il Padel

C’è stato un preciso momento nella mia vita in cui ho pensato che questo era lo sport per me, perché è un misto di eleganza e forza, velocità e strategia, che porta ad emozioni immediate e uniche.
Tutto aderente alla mia vita.

Due o tre nozioni sul padel.

Il padel deriva dallo spagnolo pádel, a sua volta dall’inglese paddle  ed è uno sport con la palla derivante dal tennis. Si pratica a coppie in un campo rettangolare, chiuso da pareti su quattro lati.
Il gioco si pratica con una racchetta dal piatto rigido e con una pallina esternamente identica a quella da tennis, ma con una pressione interna inferiore, per un maggior controllo dei colpi e dei rimbalzi.

Nel 1969 il messicano Enrique Corcuera, voleva costruire un campo da paddle tennis nella propria abitazione, ma essendoci dei muri proprio a ridosso del campo concepì di considerare i muri come parte del campo di gioco. Da qui venne fuori il regolamento e il nome di Padel.

In Italia questo sport è gestito dalla FIT.

Nei tornei professionistici i muri sono di vetro per far vedere al pubblico le azioni di gioco. Il campo è lungo 20 m e largo 10 m, con muro alto 3 m su gran parte dei lati e 4 m sulla parete di fondo.
Per iniziare, il punto si batte dietro la propria linea di servizio, da sotto (a differenza del tennis) e facendo rimbalzare la pallina prima per terra e il servizio deve seguire una traiettoria diagonale verso l’opposta area di battuta dell’avversario. I giocatori possono colpire la palla prendendola al volo o dopo il primo rimbalzo sul proprio campo. I giocatori possono mandare la palla contro la porzione di vetro della parete della propria metà campo affinché la palla passi sopra la rete verso il campo dell’antagonista. Una volta superata la rete, la palla deve sempre rimbalzare prima per terra per essere in gioco.

La maggior parte dei colpi di base del padel sono mutuati dal tennis e sono i comuni dritto, rovescio, volée e servizio (qui solo dal basso).

  • bandeja: un colpo sopra la testa molto usato, che consiste sostanzialmente in una volée alta di dritto o viene colpita piatta e piano in modo da tenere il rimbalzo basso;
  • vibora: una sorta di smash smorzato più aggressivo della bandeja perché azionato da un movimento a mulinello dell’avambraccio;
  • globo: il pallonetto a padel, molto frequente per guadagnare la rete da una situazione di difesa; molto alto e profondo;
  • dejada: assimilabile al dropshot nel tennis, è una palla corta smorzata utilizzata dal giocatore a rete per cogliere alla sprovvista gli avversari;
  • chiquita: un’alternativa al pallonetto per mettere in difficoltà i giocatori a rete, solitamente consiste in un colpo meno potente e giocato sui piedi dell’avversario sfruttando l’angolo più lontano;
  • bajada: una bandeja giocata in uscita di parete;
  • cuchilla: una vibora giocata in uscita di parete;
  • x3: uno smash molto simile al servizio del tennis, eseguito con la tecnica del kick, in cui la palla, dopo aver rimbalzato sul campo avversario e sulla parete di fondo, esce lateralmente dalla parete laterale del campo (alta 3 metri);
  • x4: uno smash che rimbalza talmente alto da scavalcare la parete di fondo (alta 4 metri) e uscire dal campo, rendendo impossibile qualunque tentativo di recupero.

Dal punto di vista dell’esecuzione, la maggior parte dei colpi a padel viene eseguita con un’impugnatura di tipo continental (o a martello). Questo perché si usano colpi quasi sempre piatti per generare poco rimbalzo.

C’è stato un preciso momento nella mia vita in cui ho pensato che questo era lo sport per me, perché è un misto di eleganza e forza, velocità e strategia, che porta ad emozioni immediate e uniche.

Due o tre nozioni sul padel.

Il padel deriva dallo spagnolo pádel, a sua volta dall’inglese paddle  ed è uno sport con la palla derivante dal tennis. Si pratica a coppie in un campo rettangolare, chiuso da pareti su quattro lati.
Il gioco si pratica con una racchetta dal piatto rigido e con una pallina esternamente identica a quella da tennis, ma con una pressione interna inferiore, per un maggior controllo dei colpi e dei rimbalzi.

Nel 1969 il messicano Enrique Corcuera, voleva costruire un campo da paddle tennis nella propria abitazione, ma essendoci dei muri proprio a ridosso del campo concepì di considerare i muri come parte del campo di gioco. Da qui venne fuori il regolamento e il nome di Padel.

In Italia questo sport è gestito dalla FIT.

Nei tornei professionistici i muri sono di vetro per far vedere al pubblico le azioni di gioco. Il campo è lungo 20 m e largo 10 m, con muro alto 3 m su gran parte dei lati e 4 m sulla parete di fondo.
Per iniziare, il punto si batte dietro la propria linea di servizio, da sotto (a differenza del tennis) e facendo rimbalzare la pallina prima per terra e il servizio deve seguire una traiettoria diagonale verso l’opposta area di battuta dell’avversario. I giocatori possono colpire la palla prendendola al volo o dopo il primo rimbalzo sul proprio campo. I giocatori possono mandare la palla contro la porzione di vetro della parete della propria metà campo affinché la palla passi sopra la rete verso il campo dell’antagonista. Una volta superata la rete, la palla deve sempre rimbalzare prima per terra per essere in gioco.

La maggior parte dei colpi di base del padel sono mutuati dal tennis e sono i comuni dritto, rovescio, volée e servizio (qui solo dal basso).

  • bandeja: un colpo sopra la testa molto usato, che consiste sostanzialmente in una volée alta di dritto o viene colpita piatta e piano in modo da tenere il rimbalzo basso;
  • vibora: una sorta di smash smorzato più aggressivo della bandeja perché azionato da un movimento a mulinello dell’avambraccio;
  • globo: il pallonetto a padel, molto frequente per guadagnare la rete da una situazione di difesa; molto alto e profondo;
  • dejada: assimilabile al dropshot nel tennis, è una palla corta smorzata utilizzata dal giocatore a rete per cogliere alla sprovvista gli avversari;
  • chiquita: un’alternativa al pallonetto per mettere in difficoltà i giocatori a rete, solitamente consiste in un colpo meno potente e giocato sui piedi dell’avversario sfruttando l’angolo più lontano;
  • bajada: una bandeja giocata in uscita di parete;
  • cuchilla: una vibora giocata in uscita di parete;
  • x3: uno smash molto simile al servizio del tennis, eseguito con la tecnica del kick, in cui la palla, dopo aver rimbalzato sul campo avversario e sulla parete di fondo, esce lateralmente dalla parete laterale del campo (alta 3 metri);
  • x4: uno smash che rimbalza talmente alto da scavalcare la parete di fondo (alta 4 metri) e uscire dal campo, rendendo impossibile qualunque tentativo di recupero.

Dal punto di vista dell’esecuzione, la maggior parte dei colpi a padel viene eseguita con un’impugnatura di tipo continental (o a martello). Questo perché si usano colpi quasi sempre piatti per generare poco rimbalzo.

C’è stato un preciso momento nella mia vita in cui ho pensato che questo era lo sport per me, perché è un misto di eleganza e forza, velocità e strategia, che porta ad emozioni immediate e uniche.