Professional Padel Player

Vi do il benvenuto nel mio spazio virtuale, a voi amici, sportivi e non.

Mi piace dirvi che questo è un angolo personale, dove mi trovo a condividere con voi gare, vittorie, perdite, fatiche e pensieri in quel mondo stupendo del padel e della mia routine quotidiana di persona che vive il contemporaneo, in un pianeta che ci investe sempre più di sfide e cambiamenti, come avrete già notato anche voi.

A volte davvero sul limite, ma abbastanza credo da farci apprezzare ancora di più le emozioni più vere. Ma la vita è decisamente questa. Perlomeno per me, nulla lo si ottiene facilmente, sembrerà anche banale dirlo, ma non ho mai smesso di lottare e scoprire i limiti, ogni secondo, ogni giorno, ogni anno.

Quello che il padel insegna è che il ritmo degli eventi può anche aumentare, ma tu devi essere altrettanto consapevole e accompagnatore, senza mai perdere l’accortezza di essere stessi e, credetemi, essere sé stessi non lo scopri mai prima. Lo scopri quando vedi l’orizzonte della rete e capisci in che modo devi relazionarti con i confini degli altri e lo scopri nel momento in cui la palla è più veloce delle tue paure. E questo ti fa crescere sul campo.

Quello che il padel ti dà è che con la sua naturale immediatezza non è più un gioco per una elite, ma per un pubblico più vasto, e al tempo stesso, con la stessa immediatezza, porta alla conoscenza di una singolarità che non potrei definire solo come “avversario”, perché sarebbe riduttivo, bensì, conoscendone i limiti e i pregi, potrei definire l’altro giocatore il mio “riflesso”.

Se ho imparato a controbattere è grazie ai riflessi dell’altro. Certo, riflessi motori e riflessi di sé, un gioco di parole che non penso sia casuale. Questo è il padel: nulla di casuale, ma solo una continua causa effetto in un campo più ampio.
Detto questo volevo dirvi che mi racconterò un po’ di più anche grazie a questo sito, perché voglio credere che raccontare sé stessi passi attraverso tutto, dal gioco al pensiero, e il tutto, se mi consentite, attraverso la sintesi più elegante.

Ecco perché in alcune foto vedrete la metafora del mio gioco, vestito elegante dentro e fuori sempre, perché lo stile è il mezzo che determina l’armonia di questo pianeta. E credo che questo sport meriti la nostra eleganza maggiore. L’attenzione, la cura, la costanza, la riflessione, la velocità e i confini: sono tutti i colpi di questo gioco chiamato vita, nella sua armonia e nella sua bellezza.

Se volete, ci ritroviamo qui, a scoprire i riflessi oltre la rete.
Grazie a voi.

Vi do il benvenuto nel mio spazio virtuale, a voi amici, sportivi e non.

Mi piace dirvi che questo è un angolo personale, dove mi trovo a condividere con voi gare, vittorie, perdite, fatiche e pensieri in quel mondo stupendo del padel e della mia routine quotidiana di persona che vive il contemporaneo, in un pianeta che ci investe sempre più di sfide e cambiamenti, come avrete già notato anche voi.

A volte davvero sul limite, ma abbastanza credo da farci apprezzare ancora di più le emozioni più vere. Ma la vita è decisamente questa. Perlomeno per me, nulla lo si ottiene facilmente, sembrerà anche banale dirlo, ma non ho mai smesso di lottare e scoprire i limiti, ogni secondo, ogni giorno, ogni anno.

Quello che il padel insegna è che il ritmo degli eventi può anche aumentare, ma tu devi essere altrettanto consapevole e accompagnatore, senza mai perdere l’accortezza di essere stessi e, credetemi, essere sé stessi non lo scopri mai prima. Lo scopri quando vedi l’orizzonte della rete e capisci in che modo devi relazionarti con i confini degli altri e lo scopri nel momento in cui la palla è più veloce delle tue paure. E questo ti fa crescere sul campo.

Quello che il padel ti dà è che con la sua naturale immediatezza non è più un gioco per una elite, ma per un pubblico più vasto, e al tempo stesso, con la stessa immediatezza, porta alla conoscenza di una singolarità che non potrei definire solo come “avversario”, perché sarebbe riduttivo, bensì, conoscendone i limiti e i pregi, potrei definire l’altro giocatore il mio “riflesso”.

Se ho imparato a controbattere è grazie ai riflessi dell’altro. Certo, riflessi motori e riflessi di sé, un gioco di parole che non penso sia casuale. Questo è il padel: nulla di casuale, ma solo una continua causa effetto in un campo più ampio.
Detto questo volevo dirvi che mi racconterò un po’ di più anche grazie a questo sito, perché voglio credere che raccontare sé stessi passi attraverso tutto, dal gioco al pensiero, e il tutto, se mi consentite, attraverso la sintesi più elegante.

Ecco perché in alcune foto vedrete la metafora del mio gioco, vestito elegante dentro e fuori sempre, perché lo stile è il mezzo che determina l’armonia di questo pianeta. E credo che questo sport meriti la nostra eleganza maggiore. L’attenzione, la cura, la costanza, la riflessione, la velocità e i confini: sono tutti i colpi di questo gioco chiamato vita, nella sua armonia e nella sua bellezza.

Se volete, ci ritroviamo qui, a scoprire i riflessi oltre la rete.
Grazie a voi.

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